Giordania: Un Viaggio tra Storia, Cultura e Meraviglie Millenarie
La Giordania è da sempre stata nella mia bucket list. Da ragazzina era per me il luogo di una delle Sette Meraviglie del Mondo, Petra, ma pian piano ho appreso che questa terra offriva molto di più.
Nonostante sia un Paese islamico, il suo patrimonio storico-archeologico include un’eredità lasciata da romani, crociati, giudei e cristiani, mentre il suo patrimonio naturalistico include il famoso Mar Morto, il Mar Rosso e il deserto del Wadi Rum.
La Giordania è un insieme di emozioni, un intreccio di culture, odori e sapori. Un posto dove l’ avventura non manca e il paesaggio lascia sempre senza fiato.
Avere l’opportunità di visitare la Giordania in autonomia (noi ci siamo affidati ad un autista privato) ci ha permesso di visitare i posti da noi scelti e secondo le nostre tempistiche.
Ogni posto visitato racchiudeva una storia, tra cui la Storia che si studia sui libri.
Amman e la Cultura Giordana
La Giordania possiede due aeroporti Internazionali, uno ad Aqaba, a Sud del Paese e perfetto per chi vuole dedicarsi al Mar Rosso per esempio, ed uno ad Amman, la capitale, che invece si trova a Nord. Noi siamo atterrati in quest’ultima.
Amman è una città che fonde modernità e tradizione. Le stradine della Cittadella raccontano la storia del passato romano, con il Tempio di Ercole e il Teatro Romano. Nel centro si trovano i caffè storici dove si respira il profumo del cardamomo mescolato al caffè arabo, mentre nei souk, i mercati, il richiamo delle spezie e dei tessuti colorati invita i viaggiatori a lasciarsi prendere dalla cultura locale. Amman abbonda di ristoranti tradizionali ma anche moderni bistrot. Personalmente opto sempre per i primi.
Raccomando di dedicare ad Amman almeno 2 giorni pieni, soprattutto se si intende visitare qualche museo. Al Museo Archeologico, per esempio, sono conservati alcuni dei Rotoli del Mar Morto.
Jerash: Un tesoro lasciato dai Romani.
A nord di Amman, ad un’ora di distanza, si giunge alla città di Jerash, soprannominata la Pompei d’Oriente. Qui infatti troviamo uno dei siti archeologici romani meglio conservati al mondo.
La visita ha inizio dall’imponente Arco di Adriano che lascia immaginare la grandezza e la bellezza del sito. Da lì, si passeggia tra strade lastricate, templi imponenti, teatri ben conservati e il maestoso Foro ovale, circondato da un elegante colonnato.
Nell’antica via principale della città, il Cardo Massimo, si possono ancora osservare i solchi lasciati dai carri di epoca romana
Il sito di Jerash è tenuto vivo, infatti il Teatro Sud è tutt’ora utilizzato per spettacoli e concerti grazie alla sua acustica sorprendente.
Visitare Jerash richiede mezza giornata e da Amman partono regolarmente escursioni organizzate, anche dagli alberghi, con ritorno nella capitale.
Madaba: La città dei mosaici
A sud di Amman, c’è la città di Madaba, celebre per la straordinaria tradizione musiva testimoniata dalla famosa “Mappa di Madaba”, un mosaico bizantino del VI secolo conservato nella Chiesa di San Giorgio. Questo capolavoro rappresenta la Terra Santa con una precisione cartografica unica, rivelandosi una preziosa testimonianza storica.
Oltre alla Mappa di Madaba, la città ospita numerosi altri mosaici di eguale bellezza sparsi tra chiese e siti archeologici. Vale la pena visitare il Parco Archeologico di Madaba, dove si trovano resti di antiche chiese bizantine e romane, nonché la Chiesa degli Apostoli, che custodisce un magnifico mosaico raffigurante Thalassa, la personificazione femminile del mare, circondata da pesci e creature marine, fiori, frutti e volti angelici.
Anche Madaba non richiede molto tempo, anzi un paio di ore sono più che sufficienti, quindi una volta visitati i siti principali si può ripartire per altri posti.
Nella stessa giornata infatti, il mio itinerario ci ha portato su luoghi particolarmente sentiti dai credenti. Posti immancabili per chi fa un viaggio in Terra Santa.
La Giordania Biblica: Sulle Orme della Fede
La Giordania custodisce anche luoghi di profondo significato religioso. I siti di maggior interesse sono due. Il Monte Nebo, località da cui Mosè vide la Terra Promessa, offre una vista mozzafiato sulla Valle del Giordano, e Betania oltre il Giordano, che è riconosciuta come il luogo del battesimo di Gesù, un sito di grande importanza per i pellegrini di tutto il mondo.
Sul Monte Nebo una volta varcata l’entrata si può liberamente passeggiare visitando il giardino e la chiesa, a Betania oltre il Giordano invece, è obbligatorio essere accompagnati e prender parte ad un tour. Infatti noi, giunti alla biglietteria, abbiamo atteso una decina di minuti per la partenza del tour. Con una navetta ci siamo diretti al luogo di interesse. Abbiamo percorso una strada polverosa, con chiese solitarie disseminate nel paesaggio brullo.
Il motivo principale che obbliga l’accompagnamento dei visitatori è che Betania oltre il Giordano si trova sulla linea di confine con la Cisgiordania (West Bank). Al di là del fiume, infatti, si possono notare la bandiera israeliana e i soldati armati.
Il fiume Giordano nei secoli è cambiato molto, sia per motivi geologici sia per pesanti interventi umani (costruzioni di bacini di raccolta e deviazione del fiume), diminuendone la portata e riducendolo ad un mero fiumiciattolo. Il sito e il percorso sono abbastanza curati e puliti. C’ è anche una chiesa che si può visitare, ma niente di straordinario. Per me la visita al sito battesimale ne è valsa la pena soprattutto per il suo significato religioso. Il posto è tranquillo e trasmette serenità ma le aspettative Vs realtà potrebbero non coincidere.
Una volta terminato la nostra visita a Betania oltre il Giordano, ci siamo diretti verso sud. La nostra destinazione era il Wadi Mujib.
Wadi Mujib: Il Gran Canyon della Giordania
La Riserva Biosfera del Mujib è la riserva naturale più bassa del mondo. È una spettacolare riserva con una biodiversità unica:acqua che scorre tutto l’anno alimentata da sette affluenti, un dislivello che va da 410 m sotto il livello del mare fino a raggiungere 900 m sopra il livello del mare. Monti, valli e falesie la rendono perfetta per molte specie di animali selvatici nonché per centinaia di specie di piante
In termini di attività, il Wadi Mujib propone trekking, hiking, una adrenalinica zip line e canyoning tra sinuose pareti di roccia, che si tingono di colori che vanno dal grigio all’arancione contrastando il blu dell’acqua che conduce a cascate rinfrescanti.
Il Wadi Mujib, grazie alle sue caratteristiche geografiche, offre diversi sentieri in base alla preferenza del paesaggio, alla tempistica, alle attività da fare e alla facilità del percorso. Alcune di queste infatti, richiedono la presenza di una guida. Alcuni sentieri nel periodo invernale vengono chiusi per motivi di sicurezza, pertanto il mio consiglio è informarsi su cosa voler fare e poi contattare il Centro Visite della Riserva
Noi abbiamo optato per il Siq Trail, breve, gratificante e facilmente percorribile in totale autonomia. Con le sue gole strette e le piscine naturali, regala emozioni forti e panorami bellissimi. Nonostante la sfida di attraversare il fiume e le sue cascate controcorrente è stato comunque rilassante immergersi nella natura.
Mi piacerebbe tornarci per poter fare anche gli altri sentieri. Quindi sì, se come me siete amanti dell’avventura, la riserva Biosfera del Wadi Mujib merita ed è imperdibile.
Il giorno seguente, con calma, abbiamo lasciato il Wadi Mujib e ci siamo diretti verso il Wadi Musa alla scoperta di Petra.
Wadi Musa e Petra: La Città Rosa del Deserto
Lasciandoci l’avventura alle spalle, ci siamo diretti verso il Wadi Musa. La distanza è di 2 ore e 45 minuti, anche se noi ci abbiamo impiegato di più. Infatti ci siamo persi per mancanza di segnaletica. Il nostro autista si affidava a Google Maps, ma essendo vicini al confine israeliano c’erano interferenze e il segnale si interrompeva. Fortunatamente il nostro autista era giordano e non aveva problemi a chiedere informazioni. Tuttavia questo non è un problema insormontabile, so di molti viaggiatori che hanno guidato per la Giordania per conto proprio, basta avere una cartina stradale o mappe off-line.
Abbiamo attraversato un paesaggio arido, dove c’era solo una strada e qualche arbusto secco, abbiamo incrociato un pastore di capre e occasionalmente qualche altro fuoristrada.
Prima di partire, ho contattato una guida beduina con la quale ci saremmo incontrati a Uum Sayhoun, il villaggio beduino costruito dal governo. Generalmente i turisti soggiornano a Wadi Musa, io invece, per sostenere la già precaria economia beduina, ho deciso di affidarmi a questo ragazzo che ci avrebbe accompagnato in giro e ci avrebbe fatto soggiornare in una grotta a ridosso di una piccola gravina.
Una volta incontrato la nostra guida, siamo andati a Piccola Petra. Visitare Piccola Petra è una buona introduzione all’architettura e cultura nabatea. Siamo andati poco prima del tramonto e la luce che illuminava il sito era bellissima. Il posto era tranquillo e silenzioso, non c’era gente.
Piccola Petra richiede circa una mezz’oretta di visita ed è gratuita. Spesso alcuni turisti la evitano perché non possiede la magnificenza della sorella Petra, ma è essenziale per avere una visione completa di tutto il sito archeologico.
Finita la visita, siamo ritornati a Uum Sayhoun e ci siamo diretti fuori dal villaggio verso il nostro spartano alloggio. La grotta era carina e abbellita, tuttavia, viste le temperature calde, abbiamo preferito dormire fuori in quel che era una veranda (la grotta era parte di una proprietà privata che disponeva di una veranda con tettoia ed era interamente recintata).
Il giorno seguente ci siamo diretti a Petra, una delle sette meraviglie del mondo moderno.
Percorrere il Siq, lo stretto canyon che conduce al Tesoro, è un’esperienza surreale. La luce del sole gioca con le sfumature rosa e rosse della pietra rivelando l’imponenza dell’antica capitale nabatea. Ma Petra non si esaurisce al Tesoro: il Monastero, la Strada delle Facciate e le Tombe Reali sono altrettanto straordinarie.
La visita al sito di Petra ha richiesto l’intera giornata e siamo rimasti fino allo show di Petra by Night.
Dopo aver cenato e pernottato a Uum Sayhoun, il mattino seguente ci siamo diretti verso il Wadi Rum.
Wadi Rum: L’Avventura nel Deserto Rosso
Dall’eco delle rovine di Petra si passa al silenzio dell’infinito deserto del Wadi Rum. Questo deserto ha dune di sabbia rossa e imponenti formazioni rocciose, tra cui i famosi “Sette Pilastri della Saggezza” dell’omonimo racconto di Lawrence D’ Arabia.
Il Wadi Rum chiama sia all’avventura, facendo escursione in jeep o dormendo in un campo beduino per esempio, sia alla contemplazione. Nel silenzio del deserto e sotto un cielo stellato è inevitabile pensare, riflettere, ammirare.
Il Wadi Rum offre diversi alloggi in base ai propri gusti e budget. La maggior parte prevedono almeno un pasto principale e molti offrono un pacchetto che include il tour nel deserto.
Visitare il deserto fino al tramonto, cenare con i beduini intorno al fuoco e sotto un cielo stellato è davvero un’esperienza indimenticabile.
Sulla via del ritorno, ci siamo brevemente fermati a vedere “I treni nel deserto”, relitti della stazione di Hejaz. Questi treni raccontano la storia dei primi del 900 quando gli arabi, con l’aiuto di T.E. Lawrence, combatterono contro l’impero turco-ottomano che dominava il territorio. Gli arabi distruggendo i binari e interrompendo il passaggio dei treni, devastarono i collegamenti e le comunicazioni dei turchi vincendo e ponendo fine alla Rivolta Araba del 1916.
Io li ho soprannominati “I treni fantasmi”, perché vedere queste locomotive nel bel mezzo del deserto è alquanto surreale.
Il Mar Morto: Il Rilassante Dono della Natura
Il Mar Morto è uno di quei posti che vale la pena visitare, non tanto per la bellezza ma quanto per la sua peculiarità. Noi ci siamo rilassati nel Mar Morto per ben 2 volte: il giorno prima di andare nel Wadi Mujib, e poi ritornando dal Wadi Rum. Abbiamo alloggiato in due posti diversi e l’offerta alberghiera è alquanto vasta.
Il Mar Morto è il punto più basso della Terra. L’acqua è densa di minerali e permette di galleggiare senza sforzo. Si consiglia di stare in acqua non più di 10-15 minuti. L’alta percentuale di sale può infatti creare irritazioni alla pelle ma soprattutto agli occhi (se bagnati).
Per curiosità ho leccato con la punta della lingua la pelle sul mio braccio. Non ho mai assaggiato cosa più amara in tutta la mia vita e c’è voluto un po’ affinché quel gusto di fiele andasse via. L’acqua lascia la pelle quasi oleosa e le proprietà benefiche di una nuotata in questo mare sono universalmente riconosciute.
Il fango nero ricco di minerali offre un trattamento naturale per la pelle. La visita al Mar Morto è una pausa di benessere circondati da un paesaggio calmo e rilassante.
Le mie conclusioni
La Giordania è un Paese che consiglio vivamente. Può attrarre sia l’ interesse di chi ama la storia e la cultura, sia di chi ama l’avventura e la natura.
Per chi invece vuole dedicarsi al relax, alle spiagge e agli sport da mare, consiglio Aqaba, la vivace città costiera che dà sul Mar Rosso, e meta preferita per chi fa immersioni e snorkelling. Purtroppo per mancanza di tempo non ci è stata possibile visitarla, ma mi sono ripromessa di andarci anche perché in questo itinerario non sono riuscita ad inserire la visita ai castelli nel deserto. Per chi volesse andare in Giordania e includere anche questi posti, suggerisco di pensare ad un itinerario di 15 giorni perché permette di visitare meglio e con più calma e relax.
Per quanto riguarda la cucina, i piatti sono poco elaborati ma molto saporiti.
Il Mansaf è il piatto nazionale a base di agnello, riso e yogurt fermentato, mentre il Maglouba è un saporito stufato, i Falafel croccanti accompagnati da Hummus sono esperienze gustative da non perdere. E poi i dolci: la Knafeh, con la sua croccantezza, conclude con dolcezza ogni pasto.
In giro per i mercati troverete chioschi che vendono succhi di frutta spremuti al momento, il più celebre è quello di melograno. Il più buono che abbiamo assaggiato è stato a Jerash.
Per quel che riguarda le persone, ho trovato la gente abbastanza cordiale e ospitale. A tal proposito, a fine viaggio il nostro autista ci ha invitati a casa sua per pranzo e per farci conoscere la sua famiglia, davvero molto gentili. Il Mansaf preparato dalla moglie, oltre ad essere stato divino, incarnava appieno l’ospitalità locale.
È importante ricordarsi che, nonostante la Giordania sia un Paese progressista e moderno e abituato ai turisti, resta comunque un Paese di cultura islamica, pertanto è giusto rispettare la loro cultura abbigliandosi in modo decoroso e comportandosi con rispetto.
Dalla storia millenaria di Petra, alle avventure nel Wadi Mujib e Wadi Rum, dai sapori autentici della cucina alle acque rigeneranti del Mar Morto, la Giordania è un viaggio che lascia un segno profondo. Un’esperienza indimenticabile da vivere almeno una volta nella vita, tra le meraviglie di un Paese che abbraccia il suo passato guardando verso il futuro.



